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#33 - La sintesi finale
Siamo arrivati alla fine del nostro percorso. Devo ammettere che quando, ad inizio anno, ci è stato detto che avremmo dovuto tenere un intero blog su un comunissimo oggetto mi si era storto un po' il naso. Con il senno di poi però mi rendo conto che è stato in realtà un bellissimo viaggio. Incredibile come dietro ad un semplice secchio di legno ci sia una storia così vasta.
In questa ultima tappa del nostro viaggio vorrei perciò fermarmi e guardare indietro a tutto quello che abbiamo scoperto fino ad ora.
Come punto di partenza abbiamo dovuto scegliere un luogo. C'è chi ha scelto piazze famose di metropoli, chi ponti tibetani e chi, come me, ha preferito invece scegliere un piccolo paesino.
Da li, dopo aver esplorato un po' la storia di questo luogo tramite la storia del suo nome, i libri, i miti e i film che lo riguardano, ci siamo concentrati sulle cose che lo caratterizzano; semplici oggetti che però sono in grado di raccontare moltissime storie.
Per quanto riguarda il mio blog, ho deciso di concentrarmi sulla famosa secchia rapita di Nonantola.
Come per tutti gli oggetti, la prima cosa da sapere per poterne tracciare una storia è il modo in cui viene chiamato nelle diverse lingue o nei diversi dialetti. Ugualmente interessante è stato scoprire quanti proverbi esistono riguardanti un secchio. Devo ammettere che non me lo aspettavo.
Dopo aver scoperto queste curiosità linguistiche ci siamo concentrati su aspetti più materiali della cosa scelta, estraendone un quadro tassonomico e focalizzandoci sulla sua anatomia, passando per lo studio dei materiali che la compongono fino ad arrivare ad ipotizzare un utilizzo e un'evoluzione futura.
Finalmente è poi arrivato un momento un po' più artistico grazie al quale ho scoperto che anche un semplice secchio di legno può diventare protagonista di canzoni, opere d'arte, letterarie, cinematografiche e fumetti. Fino ad assumere significati davvero profondi nel mondo della psicologia.
Arrivati più o meno a metà di questo viaggio, è stato opportuno fare un piccolo riepilogo cercando di fissare alcuni concetti e alcune parole chiave della nostra cosa.
Studiando la storia delle cose ed il rapporto che l'uomo ha ed ha avuto con esse, viene alla luce come tutti gli oggetti siano stati inventati da qualcuno. Come ben sappiamo però, una delle caratteristiche innate dell'uomo è la brama del guadagno ed è anche in conseguenza a questo che nacquero i brevetti. Esplorando un po' questo mondo, scopriamo che per un semplice secchio esistono diversi brevetti, a testimoniare la polivalenza delle cose. Un breve esempio di ciò è la diversità di utilizzo che esiste tra un secchio di un pozzo e un secchio in cucina.
Arriviamo così verso la fine di questo studio delle cose. Arrivati a questo punto abbiamo raccolto abbastanza materiale da poter immaginare un museo della nostra cosa ed essere in grado di eleggere un testimonial del nostro oggetto. Personalmente, come ho spiegato nel post dedicato, il museo lo vedrei come un grande open space circolare con al centro la "Secchia rapita" e lungo le pareti tutte le scoperte che abbiamo fatto fino ad ora; dai poemi letterari ai francobolli, dai materiali e le tecniche utilizzate alle suggestioni della numerologia e all'utilizzo che si può fare della cosa.
Per concludere e cercare di riassumere tutte le scoperte fatte, ho stilato un abecedario del secchio dove, ad ogni lettera dell'alfabeto ho associato una parola, un concetto, una persona che questa esperienza di "storico" mi ha fatto conoscere.
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